Il Decameron ai tempi del CoronaVirus

Il Decameron ai tempi del CoronaVirus

C’era una volta il CoronaVirus, o meglio, c’è. A inizio Gennaio abbiamo cominciato a leggere le prime notizie di una nuova malattia in Cina con sintomi simili alla Polmonite, un virus sconosciuto che in pochissimo tempo si è conquistato nome, cognome e una certa fama. Il contagio è uscito dai confini cinesi e, spostandosi qua e là, è arrivato anche nel nostro paese. Con la sospensione delle attività pubbliche in molte regioni d’Italia, la gioia degli studenti in vacanza forzata è accompagnata da un pizzico di horror vacui degli adulti. L’aria di quarantena è piuttosto inquietante: paesi confinati, locali e teatri chiusi richiamano atmosfere che conosciamo solo per racconto, che sia di altri paesi, altre epoche o da testi letterari. Gli artisti delle arti performative, quelli che vivono di pubblico, rimangono a casa.. ma non resistono. Ecco che nasce il gruppo facebook “Decameron – storie e antidoti per la buonanotte”.

Il CoronaVirus in Italia, ad oggi, conta 650 casi positivi al tampone. In provincia di Lodi, vari comuni sono stati messi in quarantena e per le strade ci sono posti di blocco per evitare che gli abitanti escano dal perimetro rosso. Liguria, Lombardia, Piemonte e altre regioni hanno provveduto a sospendere le attività scolastiche e pubbliche. Teatri, musei, eventi pubblici sono interrotti per evitare agevolazioni di contagio e – tra l’arrembaggio ai supermercati e le scorte di mascherine e amuchina – si vive un periodo davvero surreale.

Qualche giorno fa sul profilo facebook di Elisabetta Carosio appare un post che sembra una provocazione, e invece è davvero una proposta di riscatto allo stato di allarme e di forzato internamento causato dalla paura del CoronaVirus.
Il messaggio di Elisabetta, autrice, regista e scenografa teatrale, è questo:

“Siccome penso siano saltati lavori a tutti almeno per l’intera settimana e oltre forse, facciamo un Decameron su Skype? Alla fine di ogni giornata ognuno racconta una storia agli altri?”

Il post suscita risposte. 134 reazioni e 26 commenti bastano a capire che c’è voglia di fare, di raccontare, di ascoltare… ma soprattutto di condividere un momento con gli altri in questi giorni che ci fanno sentire tutti più isolati e, diciamo la verità, un po’ inutili.

Nasce il gruppo FB “Decameron: Storie e Antidoti per la Buonanotte”

Il 23 nasce quindi il gruppo facebook “Decameron. Storie e Antidoti per la buonanotte“. Chiunque può iscriversi, chiunque può raccontare.

Il Decameron ai tempi del Corona Virus
L’immagine di copertina del gruppo Decameron. Disegno di Elisabetta Carosio

Questo gruppo nasce per il desiderio di raccontarci storie che ci aiutino a passare bene e a condividere questo momento in cui la chiusura dei teatri, dei cinema e tutte le altre misure prese con ordinanze e decreti contro la diffusione del contagio da coronavirus sembrano aver messo in pausa le nostre vite lavorative e sociali almeno in parte.

Si potrà essere narratori e ascoltatori e bersi una tisana live assieme la sera a partire dalle 21.30 in collegamento mentre uno di noi a turno racconterà la sua storia breve per una buonanotte.

L’intento è quello di utilizzare la potenza dei social di connettere le persone a distanza, che era l’idea che aveva entusiasmato tutti alla loro nascita, prima del degenerare del loro utilizzo, e mettere via via insieme un Decameron in questo 2020 senza bisogno di una villa dove ritirarci.

Come nel Decameron “il morbo” vale come quadro in cui si inscrive la nostra azione di narratori e come sua premessa, ma non sarà oggetto delle storie che sono invece un antidoto al disperdersi della nostra capacità di creare, generare e condividere, capacità di cui molti di noi hanno fatto un mestiere e molti una passione e che intendiamo proseguire in questi giorni, pur nel rispetto delle regole adottate ora in diverse zone d’Italia. Le regole del gruppo saranno stilate a breve e perfezionate assieme. Sperando ci bastino 14 giorni possiamo cominciare a organizzarci.” 


Elisabetta Carosio, Amministratrice

Come funziona questo “FB Decameron” ai tempi del Corona Virus

Le regole sono semplici:

  1. A inizio settimana vengono eletti un re o una regina per serata
  2. Il re o la regina deliberano un tema per la loro serata e lo annunciano il giorno prima
  3. I narratori che vogliono raccontare si prenotano e vengono inseriti in una scaletta
  4. All’ora prestabilita si collegano in live streaming e raccontano/leggono/performano la loro storia in un massimo di 15 minuti

Ci sono narratori, ascoltatori, re e regine, ci sono tisane.
C’è una piattaforma social che contestualizza un ambiente a cui la maggior parte dei performer che fanno parte del gruppo di questa strana “villa” non sono abituati. È infatti un popolo di non-youtubers quello che si affaccia, spesso per la prima volta, alla diretta streaming di facebook per raccontare la propria storia.

Antidoti al CoronaVirus e il bello della diretta

I racconti intorno al fuoco dei primi uomini, attività fondamentale per la formazione delle comunità e per la memoria, le favole raccontate ai bambini per farli addormentare, quello che ci raccontiamo noi a fine giornata per condividere il nostro vissuto. Raccontare storie della buonanotte è una pratica sociale che è radice nelle radici della cultura dell’uomo. E raccontare e raccontarsi è sempre stato l’antidoto al senso di paura e di solitudine, scudo al silenzio della notte e viatico per un sonno sereno.

I racconti di questo Decameron sono di una bellezza disarmante, proprio perché mantengono un profilo d’immagine molto naturale. Molto spesso le inquadrature sono semibuie e suggestive: il viso e la voce del narratore diventano il traghetto verso la storia. Per quanto rimangano immagini casalinghe, lontane dalla brillantezza dei video più professionali, qui sono quasi tutti narratori di mestiere.. non ci mettono molto a trasferire la nostra attenzione nell’altrove dove essi vogliono portarci.
Un bellissimo ed esclusivo spettacolo è alla portata di tutti, da ovunque. Immersi nell’intimità delle proprie case, alla soglia della buonanotte e con una tisana fumante in mano, troviamo altre case, altri volti, altre voci, favole, personaggi e sognatori.

Il bello della diretta è la diretta stessa. “Sono in diretta?”, “è partita la live?”, “c’è nessuno?”, “inizio? Allora inizio eh?”, sono le intro più classiche delle live streaming che poi, a motori caldi, si trasformeranno in un cullante momento di racconto, di finestra su un mondo, una storia, un’immagine, un tempo diverso dal qui e ora.

Quanto tempo per il “FB Decameron”? Il tempo della quarantena del CoronaVirus

Siamo alla 4a giornata del gruppo. Il tema di stasera è la Vergogna.
I temi delle scorse serate sono stati il monaco e l’acqua, l’oblìo, il tempo. Ho visto narratori in prima persona, personaggi, racconti luminosi, orologi parlanti, regine incoronate. Alla fine del primo giorno si contavano 157 membri, 226 il secondo, 310 il terzo, e adesso ne sono 436.
Ogni sera si sono narrate dalle 4 alle 8 storie, e i collegamenti vedono la partecipazione di ascoltatori attivi e allegramente “chattanti”.

Si sentono tutti parte di qualcosa di bello, e vogliono farsi sentire. Io vedo sempre tutto in differita, eppure questo senso del posticcio mi dà lo stesso gusto. GuardoAscolto le novelle, e leggo i commenti degli altri partecipanti. Tutto crea una storia, tutti fanno parte della storia. I loro “racconti della buonanotte” sono le mie “novelle del cappuccino”. Non si può dire che non ce ne sia per ogni gusto.

Questa mattina telefono a Elisabetta e chiedo: “Quanto durerà questo Decameron?”. Il tempo della quarantena, mi risponde, anche se sappiamo che sarà difficile concludere una bella esperienza che, magari, ha ancora voglia di essere vissuta e partecipata. La speranza in realtà è quella di aver riacceso il desiderio di vivere momenti di aggregazione dove comunicare quello che si ha dentro attraverso la magia del racconto.. che è una delle attitudini più antiche e meravigliose che ci portiamo dentro.

Io vi saluto con questo mio racconto del Decameron ai tempi del CoronaVirus di cui non ho messo neanche un’immagine, uno screenshot, uno stralcio di voce estratta da qualche racconto. Non l’ho fatto per rispetto della dimensione che si è creata e perché credo che il modo migliore di vedere, sia metterci il naso dentro. Come ho già detto: tutti possono entrare, tutti possono ascoltare, tutti possono partecipare. Per cui, se volete, bussate alle porte del gruppo ed effettuate l’iscrizione.

Scaldate le tisane: Re e regine dell’occasione vi daranno il benvenuto. E poi via con le storieantidoto della buonanotte, o del buongiorno. A voi la scelta.

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